La nostra cultura
ABITARE A SAN FELICE
Il nostro “villaggio” è stato progettato per essere usufruibile da tutti i suoi residenti in modo facile ed ecologico: grandi spazi verdi, i golfi, calpestabili da tutti, con numerosi percorsi pedonali e ciclabili che consentono praticamente di raggiungere il centro del “villaggio” camminando o pedalando nel verde con un minimo impatto con le strade asfaltate e le auto.
Le strade non hanno marciapiede proprio per questo: infatti nessun pedone dovrebbe utilizzarle se non per attraversarle, in corrispondenza degli appositi varchi pedonali che hanno sostituito i ponticelli pedonali, previsti dal progetto originale.
È così usuale vedere i bimbi che a gruppetti o da soli, sia a piedi che in bicicletta, si avviano per i prati per raggiungere le scuole (dalle materne alle medie) o uno dei parchi gioco o la casa dell’amico.
Durante i fini settimana e alla sera, soprattutto nelle belle giornate, i golfi verdi si riempiono di atleti, alcuni anche non più giovanissimi, che corrono lungo i percorsi salute e di famigliole che fanno una piccola gita nel verde tra gli alberi maestosi e le aiuole fiorite con lo scopo di rilassarsi e di far correre e giocare i bambini senza pericoli e lontani dall’inquinamento tipico delle città.
I nostri amici animali, soprattutto quelli a quattro zampe, trovano a San Felice tanto verde in cui fare lunghe e rilassanti passeggiate con i padroni.
Tutto questo modo di vivere presuppone un’elevata sicurezza all’interno di San Felice: tutto questo è reso possibile dalle scelte progettuali di partenza, via via migliorate nel tempo, che prevedono un’unica e continua barriera di confine, presidiata da telecamere di sorveglianza, da un unico ingresso carrabile e pedonale controllato ancora da telecamere e dalle nostre guardie che assicurano, con la loro continua presenza in giro per il quartiere, che la tranquillità di tutti sia salvaguardata.
7 GIORNI A SAN FELICE
“7 giorni a San Felice” è il giornalino del quartiere dal 1972: il primo numero risale al 7 ottobre di quell’anno.
A promuoverlo fu l’allora parroco don Enrico Anzaghi che chiese a Luigi Parodi di realizzare un giornalino “della parrocchia”. La controproposta, subito accettata da don Enrico, fu di fare un giornalino "del quartiere", edito dal parroco, ma aperto alla trattazione di tutti gli aspetti della vita di San Felice. A lui e ai suoi successori sarebbe stato sempre riservato uno spazio privilegiato, ma la caratteristica principale sarebbe stata quella della "pubblicazione di servizio".
Nell’editoriale comparso sul primo numero don Enrico scrive che nel giornalino: “vi troverà posto tutto ciò che può servire a fare di noi una ‘comunione’: notizie, informazioni e problemi del nostro vivere assieme, confronto di idee, proposte e quanto altro riterrete utile allo scopo. Se faremo circolare qualche idea cristiana e daremo informazioni di vita parrocchiale, non pensiamo di andare fuori tema, ma anzi di favorire anche così la nostra ‘comunione’”.
E prosegue: “L'idea di questo giornale è partita da un piccolo gruppo di persone, ma il giornale deve essere di tutti e la collaborazione di tutti all'attuazione della nostra idea è aspettata e desiderata”.
Il giornalino nacque quindicinale, con l’ambizioso progetto di diventare, come diceva il nome, settimanale. Per il momento “cronaca dei sette giorni prima e programmi per i sette giorni dopo”.
Dopo un cambio di formato nel 1997, a fine 2005 acquisì una veste tipografica più moderna ad opera di Claudia Demeure dello studio “Blu graphic design”.
Con lo stesso titolo e con la medesima veste tipografica si pubblica ancora mensilmente.
Ne è stato responsabile Luigi Parodi, sostituito nel 2006 da Antonella Mariani. Del Comitato redazionale fanno parte il parroco don Paolo Zucchetti, ancora Luigi Parodi e Maria Pia Cesaretti.
LA FESTA SAN FELICE
Ai primi di giugno, dal 1983, si svolge nel quartiere
La festa si articola in più giornate con momenti liturgici e di svago (teatro, concerti, conferenze), ma culmina la domenica con
Negli ultimi anni, prima della Messa, è stata organizzata anche la “benedizione degli amici degli animali e dei loro compagni”, che si svolge nel piazzale davanti alla Chiesa alle 11,00, prima della S. Messa solenne: il parroco, Don Paolo, è affiancato dal nostro veterinario Uber Zerega per le letture.
Nel passato la festa è stata davvero costruita e vissuta da tutto il quartiere, coi commercianti che organizzavano il pranzo collocando lunghe tavolate sotto gli alberi del Centro Commerciale. Qui si cucinavano grandi quantità di pasta e lasagne al forno, polenta taragna, salamelle e costine e il richiamo era fortissimo anche nei paesi vicini. Quel giorno era difficilissimo trovare parcheggio anche fuori San Felice! Dopo cena si organizzava il ballo in piazza con musica dal vivo e la partecipazione di grandi e più piccoli era di nuovo enorme.
Ci sono stati momenti di svago molto riusciti, come la marcialonga organizzata per le strade e i golfi del quartiere, cacce al tesoro per i bambini, balli di gruppo, l’albero della cuccagna e perfino una gara fra uomini con baffi e barbe “importanti” e premiazione finale.
Durante la festa è piuttosto frequente che piova. Come mai, si chiedono i sanfelicini? Una simpatica proposta la leggiamo su “7 giorni a San Felice” del 30 settembre